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Cosa Resta
01:36
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COSA RESTA
testo e musica di
Emanuele Martorelli
Dimmi cosa resterà
della moda del momento tra un momento
di un incanto dopo il 'poi d'incanto'
di filosofie da bar quando si chiude il bar
Dimmi cosa resterà
della folla quando poi la piazza sfolla
di questa canzone tra un minuto circa
di un evento quando il vento l'ha portato via
na na na na
na na na na
na naaa naaa naaa na na
na - na na
na - na na
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2. |
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LA CRISI DEL MERCATO DEI DISCHI
(E. Martorelli)
La crisi del mercato dei dischi
un giorno o l’altro finirà
per dare un’idea chiara di cos’è che succede
a conti fatti
A quello che rimane di un mondo
che in piedi non si regge più
di gente che lamenta dei profitti
ma non si assume i rischi
Cadono gli accordi in minore
Le vendite non coprono i fischi
per questo io ci spero, io l’amo per davvero
La crisi del mercato dei dischi
E pare non ci sia soluzione
il piatto piange già da un po’
offerta d’illusioni
si svendono emozioni a metà prezzo
Rimangono le sole canzoni
ancora adesso, chissà perché
notizia straordinaria
l’industria musicale ha perso il passo
Cadono le stelle in frantumi
Le vendite non coprono i fischi
per questo io ci spero, io l’amo per davvero
La crisi del mercato dei dischi
Cadono le stelle in frantumi
Le vendite non coprono i fischi
per questo io ci spero, io l’amo per davvero
La crisi del mercato dei dischi
La crisi del mercato dei dischi
La crisi del mercato dei dischi
La crisi del mercato dei…
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3. |
Trapassato Prossimo
02:59
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TRAPASSATO PROSSIMO
Testo e musica di
Emanuele Martorelli
Dimmi se ti sembra educazione,
quasi quasi adesso io, mollo tutto e poi lo butto via
si sta sull’orlo, di una grossa crisi,
di finanziamenti e idee
che ogni cosa adesso porta giù
sembra quasi di cadere…
In fondo, basta un’invenzione
Solo l’ombra di un’idea
Che risolve tutto in fretta ed io
Mi fingo assorto, triste e fragile
Quasi morto cosicché sarà grande quello che farò
Sembra quasi di cadere, sembra quasi di affondare
Proprio adesso che sto andando su…
E lontano, sempre più lontano
Poi qualcuno capirà
Si alzerà di scatto ad un tratto e allora
Si grida al genio, al santo, all’inventore
Lo statista, il grande eroe,
trapassato prossimo di cui
non se ne può dire male, se era fesso tanto è uguale
adesso non si potrà dire più
(Oh, resta almeno tu…povero mio cuore)
Ridi pure adesso, sembrerà uno scherzo
Soltanto un gesto di cattivo gusto
Come se davvero, si potesse andare
Ancora in fondo, ancora in basso,
ancora un po’ più in giù
Sembra quasi di cadere, sembra quasi di affondare
Proprio adesso che sto andando su..
Sembra quasi di cadere, sembra quasi di affondare
Proprio adesso che sto andando su
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4. |
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LE MASSE NON HANNO BISOGNO DI GRANDI SPAZI PER RESPIRARE
Testo e musica di Emanuele Martorelli
Le masse non hanno bisogno di grandi spazi
per respirare
Bastano delle cannucce calate dall’alto a ricordargli
Di non ingombrare…
E strade di gesso
Che segnano il passo
Muri che sembrano dire
Le masse non hanno bisogno di grandi spazi
per respirare
Le masse non hanno bisogno di grandi spazi
per respirare
Le masse non hanno bisogno di grandi spazi
per respirare
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5. |
È portato
02:17
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È PORTATO
Testo e musica di
Emanuele Martorelli
“È portato”, dicevano tutti di me bambino.
Io ricambiavo la spinta a fare con un contraccolpo nichilista, l’entusiasmo con l’indifferenza, l’elogio con la riluttanza.
La mia intelligenza si distingueva: non mangiavo infatti il pongo come gli altri, ma lo riponevo con cura per quando il mondo avrebbe finito le scorte di cibo. L’avrei allora rivenduto a prezzi meschini, con la meschinità propria d’una statistica sul calo dei prezzi.
Stimolato da ore e ore di mezzo televisivo, che a quell’età ben apprezzavo perché non ne comprendevo la logica, assorbivo parole e frasi fatte e ancora non parlavo, le tenevo semplicemente da parte.
Poi un giorno, senza preavviso, pronunciai a mia madre le mie prime parole: “fai del qualunquismo un’arte”. Era il primo di una lunga serie di pianti materni a cui avrei assistito. Nessuno capiva ma tutti ne dicevano.
“È portato”, ripetevano tutti di me bambino. Potevo fare, ero portato. Così ovunque andassi io non andavo, ero portato.
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6. |
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I PENSIERI IN ESTRATTO CONTO
DELLA RESPONSABILE IN CARRIERA
DEL SETTORE MARKETING
musica e testo di
Emanuele Martorelli
Vivo di poche cose
di porci comodi
di sette e quaranta,
compilo felice
otto meno venti
e aspetto impaziente
che tornino i conti
per vivere ebbrezze
d’un giorno di ferie
stornato in acconto
pagato al raddoppio
Io sogno alte vette
a reddito fisso
detratte da tutto
da sogni all’impasse
dal tempo che ho speso
a tirare somme
a chiudere in saldo
per conto di terzi
a tradurre in spicci
quasi ogni pensiero
le liquidità
che ho sciolto nel pianto
rendendo passivo
qualsiasi interesse
e il sesso una tassa
un bene di lusso
scontato del tempo
tra il bacio e l’orgasmo
La sera nel letto
rimasta da sola
per chiudere in pari
mi fingo felice
al netto dell’iva
con la mia coscienza
mi gioco la carta
del falso in bilancio.
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7. |
Tempo
02:10
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TEMPO
musica e testo di
Emanuele Martorelli
Dilapidavo ore, minuti, secondi. Avanzavo lunatico a giorni alterni, e il tempo mi evitava. Chi ha tempo non aspetti tempo. Ma ne faccia quello che vuole.
Staisprecandoiltuotempo, nonavraisempretuttoiltempodavanti, iltempoètiranno, guardachetempodacani, cancheabbaianonmorde.
Ma di sicuro perde tempo.
Le lancette andavano, i minuti scorrevano con astio, ma mai con l’astio dei secondi che arrivavano sempre e comunque dietro ai primi.
Mi svegliavo umorale a seconda dei giorni, a volte l’umore era nero.
Poi l’umore diventava umorismo.
E pensavo cose immaginarie che non dicevo a nessuno; immaginavo luminari illuminati a giorno, orologi caricati a salve. Ogni secondo c’erano saluti e convenevoli ovunque, il tempo era più che sprecato, nel giro di poche ore gli orologi si suicidavano in blocco a causa del convenevole e della gentilezza.
Immaginavo cose immaginarie e pareva tutto vero, importante.
Poi m’ero affacciato alla finestra a guardare fuori: non era vero niente.
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Emanuele Martorelli Rome, Italy
Author, writer, musician and videomaker. An anthropologist on comedy.
www.starmale.net
www.quantestorie.net
Autore radiotelevisivo, musicista, videomaker. Antropologo satirico. Giornalista pentito.
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